Irrilevante ai fini del pareggio di bilancio le quote prelevate dall’Agenzia delle Entrate a valere sul FSC dell’anno precedente

Approfondimento di V. Giannotti

Il problema di numerosi comuni ha riguardato il prelevamento disposto in ritardo da parte dell’Agenzia delle Entrate, a valere sulla loro contribuzione per l’alimentazione del Fondo di Solidarietà Comunale che avrebbe dovuto essere prelevato dall’IMU. In realtà le maggiori entrate da IMU dell’anno 2014 erano da considerarsi eccedenti rispetto alla situazione reale in considerazione del citato mancato prelevamento. Le conseguenze di tale situazione avevano creato una maggiore entrata che avrebbe dovuto essere restituita al bilancio dello Stato e destinata all’alimentazione del suddetto FSC, senza che, peraltro, vi fosse il tempo per il Comune di disporre contabilmente l’opportuno accantonamento in parte spesa per il corrispondente importo, dato che ciò avveniva in prossimità o, addirittura, oltre la chiusura dell’esercizio. Da un punto di vista contabile e del rispetto del patto di stabilità, il primo disallineamento tra entrate riscosse e quelle effettivamente spettanti ha comportato per l’Ente una rilevante crescita dell’avanzo di amministrazione a chiusura del 2014, nonché il conseguimento dell’obiettivo finanziario assegnato in base alle disposizioni del patto di stabilità interno con un margine elevatissimo, decisamente superiore rispetto a quello atteso. Inoltre, quanto avvenuto nel 2014 ha prodotto effetti a catena sulle situazioni determinatesi nel 2015 e nel 2016, con le conseguenti implicazioni sul piano del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica riguardanti l’Ente.
In particolare evidenzia il comune come ciò abbia comportato la realizzazione di un consistente minore accertamento in conto competenza delle entrate per IMU, che lo pone in seria difficoltà in relazione al necessario rispetto del saldo di finanza pubblica stabilito per il 2016 dall’articolo 1, commi 710-711, della legge di stabilità 2016. Inoltre, nei precedenti anni 2014 e 2015, gli obiettivi finanziari del patto di stabilità interno sono stati conseguiti dall’Ente con ampi margini e, soprattutto, sarebbero stati nettamente rispettati anche se le trattenute operate dall’Agenzia delle entrate fossero sempre avvenute, come previsto, secondo la competenza dei singoli anni. Per tali anni, pertanto, ai fini dell’osservanza delle regole del patto le maggiori entrate IMU introitate in conto competenza, in virtù della mancata o minore trattenuta destinata al Fondo di solidarietà comunale, si rivelano del tutto ininfluenti. A fronte di tale situazione il Comune pone ai giudici contabili le seguenti domande:

  • se le trattenute effettuate nel 2016 dall’Agenzia delle entrate, a valere sulle entrate per imposta municipale propria di competenza 2016 ma riferite alla quota di alimentazione del Fondo di solidarietà comunale del 2015 e al recupero dell’anticipo TASI del 2014, possano essere escluse dal calcolo del saldo tra entrate finali e spese finali di competenza del 2016, rilevante ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di finanza pubblica disciplinato dal ridetto articolo 1, commi 710-711, della legge di stabilità 2016;
  • quale soluzione possa essere adottata, sul piano contabile, per conseguire il suddetto obiettivo di neutralizzazione degli effetti delle trattenute arretrate nel computo del saldo finanziario in esame, con la garanzia che siano conservate, anche a posteriori, trasparenza e traccia delle operazioni effettuate.

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