La corretta contabilizzazione delle spese dell’avvocatura interna

Approfondimento di V. Giannotti

Sono sorti alcuni dubbi in merito alla corretta applicazione della normativa sui compensi agli avvocati interni, in parte legata anche al metodo di contabilizzazione previsto dalla nuova normativa e principi della contabilità armonizzata. I quesiti posti all’attenzione dei giudici contabili sono stati i seguenti, cui è seguita risposta da parte del Collegio contabile:

  • se per spese legali, per le quali il punto 5.2, allegato 4/2 del decreto legislativo n. 118 del 2011, stabilisce la possibilità dell’utilizzo dell’avanzo vincolato (derivante dal minore impegno rispetto allo stanziamento) possano intendersi anche quelle per i compensi professionali degli avvocati relative a sentenze depositate negli anni successivi a quello dello stanziamento confluito nell’avanzo;
  • se, in tutti i casi di compensazione delle spese sia conforme fare riferimento, per i relativi riconoscimenti professionali, all’anno di deposito della sentenza;
  • se i limiti di cui all’art.9, comma 6 del d.l. 24 giugno 2014, n. 90, a mente del quale “In tutti i casi di pronunciata compensazione integrale delle spese, ivi compresi quelli di transazione dopo sentenza favorevole alle amministrazioni pubbliche di cui al comma 1, ai dipendenti, ad esclusione del personale dell’Avvocatura dello Stato, sono corrisposti compensi professionali in base alle norme regolamentari o contrattuali vigenti e nei limiti dello stanziamento previsto, il quale non può superare il corrispondente stanziamento relativo all’anno 2013”, siano da intendere “assoluti” ovvero se, in relazione a future modifiche organizzative del Comune sia ipotizzabile una proporzionale ridefinizione di tale limite nel rispetto del più ampio limite “di cui al successivo comma 7 del medesimo articolo di legge secondo il quale “I compensi professionali di cui al comma 3 e al primo periodo del comma 6 possono essere corrisposti in modo da attribuire a ciascun avvocato una somma non superiore al suo trattamento economico complessivo”.

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