La Corte dei Cassazione interviene nuovamente sulla legittimità del dirigente a stare in giudizio

di Vincenzo Giannotti

La problematica relativa alla rappresentanza in giudizio da parte del Dirigente muove dal rinvio in cassazione della sentenza della Corte di Appello la quale osservava che, come si desumeva dalla citazione in appello, l’ente non si era costituito a mezzo della persona che, secondo legge e statuto, ne aveva la rappresentanza legale, a norma dell’art. 75 c.p.c., comma 2, ma a mezzo del dirigente dell’ufficio legale (che aveva conferito la procura alle liti a se medesimo e ad altro avvocato), senza che fosse possibile desumere da quale disposizione statutaria o regolamentare egli avesse tratto la delega o la legittimazione a rappresentare il Comune. E comunque, quand’anche esistesse una previsione statutaria relativa all’affidamento della rappresentanza ai dirigenti di settore, essa sarebbe illegittima e dovrebbe disapplicarsi.

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