Qui di seguito il contenuto della risoluzione dell’ANCI adottata in data 21/10/2014 a seguito dei nuovi vincoli introdotti dalle legge di stabilità 2015:
Si è riunita la Presidenza dell’ANCI per esaminare la Legge di Stabilità. Al termine è stata adottata la seguente risoluzione
L’ANCI esprime forte disagio per lo sforzo finanziario richiesto ai Comuni.
Pur condividendo l’obiettivo indicato dal Governo di una Legge di Stabilità finalizzata a sbloccare il Paese, rimettere in moto capitali e investimenti, creare lavoro e apprezzando che la Legge di Stabilità preveda una significativa riduzione del Patto di Stabilità – per il quale è auspicabile un superamento definitivo – l’ANCI ricorda che in questi anni i Comuni italiani hanno dato un contributo rilevante al risanamento dei conti pubblici, pari a oltre 16 miliardi di euro dal 2007 al 2014. Talchè su spesa pubblica globale e su debito pubblico globale la quota imputabile ai Comuni si è ridotta al 2.5% del debito e al 7.6% della spesa, a fronte di una spesa dello Stato e di un debito in costante aumento. E il comparto degli Enti Locali è già oggi contributore attivo della finanza pubblica.
Per questo l’ANCI chiede al Governo di valutare attentamente l’impatto della Legge di Stabilità sui Comuni e, in particolare,
- sottolinea la particolare onerosità del contenimento di spesa richiesto ai Comuni, che ammonta a 1.5 mld, dovendosi sommare all’1.2 della Legge di Stabilità anche 0.3 di riduzioni conseguenti a provvedimenti precedenti;
- evidenzia che l’introduzione dal 1° gennaio 2015 del nuovo sistema di contabilità determinerà un ulteriore restrizione della spesa destinata ad erogare servizi ai cittadini;
rileva che l’istituzione del Fondo per i crediti di incerta esigibilità – da includere in bilancio di parte corrente – introdurrà ulteriori elementi di rigidità;
- evidenzia il rischio molto concreto che in tal modo si vanifichino i positivi esiti della riduzione del Patto di Stabilità e, dunque, i Comuni vedano ulteriormente ristretti i loro margini di azione sia per il bilancio di parte corrente, sia per gli investimenti;
- ribadisce la assoluta esigenza – che in sede di esame parlamentare – siano rimossi i tanti vincoli ordinamentali assunti con precedenti provvedimenti legislativi e che aggravano ulteriormente la fatica quotidiana degli Amministratori locali;
- evidenzia che il taglio di 1 miliardo sulla spesa di Città metropolitane e Province mette una forte ipoteca sulla possibilità stessa di far decollare quelle nuove istituzioni;
- sottolinea il forte rischio che i contenimenti di spesa richiesti alle Regioni si traducano a loro volta in riduzione dei trasferimenti dalle Regioni ai Comuni, con ulteriore penalizzazione di servizi essenziali quali trasporto pubblico locale e servizi socio-assistenziali;
- considera un significativo passo avanti il complesso delle norme per la riorganizzazione e la razionalizzazione delle società partecipate e conferma l’impegno dell’ANCI ad accompagnare i Comuni in tali percorsi;
- valuta positivamente la decisione di trasferire a carico dello Stato le spese per il finanziamento degli Uffici giudiziari, che tuttavia deve decorrere da 1° gennaio 2015;
- sollecita l’adozione di un sistema fiscale locale immobiliare che consenta a ogni Comune di essere titolare pieno e in esclusiva dei propri tributi;
- esprime solidarietà ai cittadini di Genova e chiede al Governo di tenere conto della criticità in cui sono costretti ad operare gli amministratori di Genova ed altri Comuni investiti da calamità naturali;
- ribadisce, in conclusione la piena disponibilità dei Comuni italiani a concorrere ad ogni sforzo utile alla crescita del Paese, purchè siano salvaguardati i servizi erogati ai cittadini e i Comuni non siano costretti a ricorrere a prelievi fiscali supplementari, in coerenza con l’obiettivo posto dal Governo di riduzione della pressione fiscale;
- chiede al Governo un confronto immediato per individuare le migliori soluzioni sui temi soprarichiamati e convenire le modifiche indispensabili a rendere compatibile lo sforzo richiesto ai Comuni con i doveri che i Comuni hanno verso i loro cittadini.
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