Le molteplici criticità finanziarie che aprono la porta al dissesto

7 Giugno 2018
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L’esame di una serie di criticità finanziarie emerse nell’esame dei conti del comune da parte dei giudici contabili, unitamente all’impossibilità di redigere il bilancio di previsione in pareggio trovano quale unica soluzione l’avvio della procedura di dichiarazione di dissesto.

Le criticità rilevate

La Corte dei conti, Sezione di controllo della Regione siciliana, con la deliberazione 1 giugno 2018 n.136 indica al comune i seguenti gravi inadempimenti contabili:

  • Nonostante i precedenti rilievi di irregolarità contabili, la Sezione aveva indicato al comune di utilizzare possibili misure correttive, ma l’ente locale non ha inviato alla Corte nessuna azione correttiva di quelle annunciate, tanto che nell’esame della situazione aggiornata le criticità a suo tempo rilevate non solo permanevano ma si sono sensibilmente aggravate;
  • Il continuo ritardo nell’approvazione dei documenti contabili non soltanto potrebbe determinare conseguenze pregiudizievoli per l’ente, per la mancata acquisizione dei trasferimenti, ma potrebbe anche determinare, nel caso del commissariamento, ulteriori e ingiustificate spese per l’erario pubblico ed inoltre compromette l’osservanza dei necessari termini posti dal legislatore al fine di rispettare, anche dal punto di vista funzionale, il coordinamento e le pregiudizialità che contraddistinguono il ciclo del bilancio e che garantiscono un’idonea programmazione delle attività finanziarie;
  • permangono la violazione di 4 parametri di deficitarietà ed in particolare: a) residui attivi di competenza superiori al 42% delle entrate correnti, con un risultato pari al 61,08%; b) residui attivi provenienti dalla gestione dei residui superiori al 65% delle entrate dei titoli I e III, con un risultato pari 147,49%; c) residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40 per cento degli impegni della medesima spesa corrente, con un risultato pari al 98,48%; esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5 per cento delle spese correnti, con un risultato pari al 1,45%;
  • il risultato di amministrazione è da considerarsi inattendibile per non aver l’ente proceduto ad accantonare le anticipazioni di liquidità; per mancata valorizzazione della cassa vincolata; per mancata costituzione del fondo contenzioso, nonostante la presenza di una ricognizione dei debiti senza nessuna attestazione della probabilità di soccombenza; per l’errata costituzione del FCDE e per la mancanza di una sua quantificazione in assenza della nota integrativa; per la carente capacità di riscossione delle proprie entrate (permessi a costruire e violazione del codice della strada; per il mancato riconoscimento di consistenti debiti fuori bilancio e consistente debiti per la luce elettrica non saldato.

Dopo aver ripercorso le precedenti criticità con quelle attuali, il Collegio contabile nota una impossibilità dell’ente di poter far fronte ad una programmata riduzione della spesa. In modo particolare, evidenziano i giudici contabili siciliani, le maggiori criticità si rinvengono nel consistente sforamento dei sopra indicati parametri di deficitarietà. Proprio i risultati dei citati parametri, rispetto a quelli previsti dal legislatore, hanno come diretta conseguenza la mancanza di disponibilità di risorse liquide attraverso le quali poter procedere ad effettuare in modo tempestivo e regolare i pagamenti nei confronti dei terzi creditori.

Conclusioni

Evidenzia il Collegio contabile come in sede di applicazione dei nuovi principi della contabilità armonizzata avrebbero dovuto produrre quale effetto la stabilizzazione dell’ammontare dei residui attivi in considerazione del bilanciamento tra l’emersione di nuovi residui provenienti dalla gestione ordinaria e la cancellazione o la riscossione dei vecchi crediti. Il risultato di amministrazione del tutto inattendibile, vuoi per le consistente risorse non accantonate delle anticipazioni di liquidità della CDP, oltre alla consiste presenza di debiti fuori bilancio non riconosciuti, abbiano condotto l’ente ad una crisi irreversibile, in altri termini il Comune non si dimostra in grado di svolgere un’attività di accertamento e di riscossione delle entrate attraverso la quale introitare le risorse necessarie per assicurare la copertura, con entrate proprie, delle spese.

Il Collegio, in considerazione della volontà espressa dall’ente locale di pervenire, secondo quanto stabilito dall’articolo 244 del Tuel, alla dichiarazione di dissesto in considerazione delle gravi criticità strutturali che contraddistinguono la propria situazione finanziaria oltre che dell’accertata impossibilità di redigere il bilancio di previsione 2017-2019 in pareggio.

Preso atto della volontà dell’ente di dichiarare il dissesto, evidenzia il Collegio contabile con fino alla dichiarazione dello stesso, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 188, comma 1 quater, del Tuel, a mente delle quali “agli enti locali che presentino, nell’ultimo rendiconto deliberato, un disavanzo di amministrazione ovvero debiti fuori bilancio, ancorché da riconoscere, nelle more della variazione di bilancio che dispone la copertura del disavanzo e del riconoscimento e finanziamento del debito fuori bilancio, è fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge. Sono fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi.”

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