Legge di Bilancio 2023: il testo è arrivato alla Camera

1 Dicembre 2022
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Ottenere l’approvazione da parte del Parlamento del testo bollinato della Manovra di bilancio 2023 entro il 31 dicembre prossimo. Questo il traguardo a cui guardano il Governo della premier Giorgia Meloni e della maggioranza di centrodestra alle prese con la nuova Legge di Bilancio arrivata martedì alla Camera dopo la firma del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Una strada tutt’altro che in discesa, come rilevato dal Sole 24 Ore, visto che la strada dell’approvazione passa necessariamente attraverso un confronto sia all’interno della stessa maggioranza che con le parti sociali, non ultimi i sindacati, con i quali è in programma un incontro il 7 dicembre prossimo. Per facilitare il compito gli emendamenti verranno presentati in un numero limitato (attorno ai 400) e non è da escludere, osserva sempre Il Sole 24 Ore, il ricorso ad almeno un voto di fiducia. Altro ostacolo da tenere in considerazione è il rischio di “super lavoro” per il Parlamento.

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I temi sul tavolo

Ancora da chiudere, infatti, sono le partite sui decreti legge, dall’Aiuti-quater a quelli sui Ministeri e sulla partecipazione dei militari a iniziative Nato, con le tempistiche che rischiano così di dilatarsi. Tra i temi caldi, e che stanno a cuore specialmente a Forza Italia, c’è la decontribuzione per l’assunzione dei giovani e la revisione al rialzo degli importi delle pensioni minime, mentre la Lega è al lavoro sul capitolo fiscale. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si prepara a un tour de force, già a partire dal 5 dicembre prossimo, con l’audizione in Commissione Bilancio alla Camera. Esame che proseguirà a spron battuto nei giorni successivi, per entrare nel vivo dopo il ponte dell’Immacolata. Si punta a far approdare il testo alla Camera entro il 20 dicembre, e quindi ad incassare il via libera di Montecitorio prima del Natale. Il passaggio in Senato è invece atteso tra il 27 e il 29 dicembre. Sul filo di lana dell’ultimo dell’anno, per evitare l’esercizio provvisorio.

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Il computo dei numeri

Il computo dei numeri che emergono dal testo della Legge di Bilancio bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato arrivato alla Camera dei deputati è chiaro. Con l’aumento di deficit di 1,1 punti di Pil rispetto al tendenziale deciso per finanziare le misure collegate in modo diretto e indiretto all’emergenza dell’inflazione energetica, il livello massimo di emissioni nette di nuovi titoli di Stato si attesta a 105 miliardi di euro. La cifra è simile a quella (110 miliardi) autorizzata inizialmente quest’anno, e poi ridotta nel corso dei mesi da un andamento delle entrate fiscali drasticamente più vivace del previsto.
L’ultima versione del testo della Legge di Bilancio all’art. 153 chiede di attuare la mini-spending nel precedente, al 152, crea un nuovo fondo da 300 milioni per «la copertura degli interventi di competenza dei ministeri in coerenza con gli obiettivi indicati nella manovra di bilancio», e aumenta di 400 milioni il fondo per le esigenze indifferibili che spesso offre la copertura di ultima istanza per gli emendamenti parlamentari. Altri due nuovi fondi (80 milioni in tutto sul 2023, per crescere poi negli anni successivi) nascono per l’attuazione e la gestione della strategia nazionale di cybersicurezza. Il testo finale viene anche in soccorso della Metro C di Roma con 50 milioni nel 2023 e 2 miliardi totali fino al 2032.

 

>>>>>> IL TESTO DELLA BOZZA AGGIORNATA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023

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