Il Capo dello Stato ha chiamato Fini per avere ragguagli, e si è riservato di compiere gli opportuni passi per un chiarimento. E c’é pure un rimpallo di responsabilità tra Ministeri. Il decreto liberalizzazioni, approvato dal Senato e dalle commissioni di merito della Camera, era oggi all’esame dell’aula di Montecitorio. La commissione Bilancio, incaricata di pronunciarsi sul rispetto dell’articolo 81 della Costituzione, cioé sulla copertura finanziaria del provvedimento, lo ha “promosso”. Questo nonostante una relazione della Ragioneria generale dello Stato che ha sancito l’inadeguata copertura di cinque norme introdotte dal Senato. Idv ha inutilmente proposto in commissione Bilancio la “bocciatura” della copertura finanziaria del decreto e in aula ha chiesto assieme alla Lega Nord, un chiarimento e il rinvio del testo alle commissioni di merito. Secondo Lega e Idv, infatti, il “si” della Bilancio è stato “politico”.
Richiesta bocciata dalla maggioranza. Ma prima che il ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ponesse la fiducia, ha preso la parola brevemente Fini esprimendo “rammarico per l’insensibilità mostrata dal Governo” che non ha fornito all’aula “ulteriori elementi di valutazione” su una questione che “oggettivamente ha una sua fondatezza”. Giarda si è limitato a dire che “prendeva atto” delle parole di Fini. Successivamente, però, parlando con i cronisti, ha rimandato la responsabilità al Tesoro: “io mi occupo solo di calendari – ha detto – Non so cosa farà il Ministero dell’Economia: una risposta la deve dare”. Il capogruppo della Lega, Giampaolo Dozzo, ha chiesto a Fini di informare Napolitano, e Idv, come riferisce Antonio Borghesi, scriverà una lettera al Colle. Il Quirinale infatti nel promulgare una legge deve valutare se essa ha copertura; senza la quale viene rinviata alle Camere. Nel pomeriggio Napolitano ha chiamato Fini per ragguagli sull’accaduto, riservandosi le opportune iniziative, anche venendo incontro alle richieste di Lega e Idv. ma prima occorre chiarire i termini della questione perché rimane il fatto che a fronte dei Rilievi della Ragioneria Generale, l’organo parlamentare titolato a esprimersi, cioé la commissione Bilancio, ha dato il via libera.
La Bilancio, poi, come si legge negli atti parlamentari, ha “preso atto dei chiarimenti” forniti dal sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo sulla copertura delle cinque norme, e le ha prese per buone. Quello di oggi è il primo incidente di percorso del governo Monti, finora trattato da tutte le istituzioni con guanti bianchi. Resta infine sospesa la vicenda della norma sulle banche, inserita dal Senato, che tutti vogliono cambiare ma di cui nessuno si vuole intestare la paternità. Il governo insiste affinché la maggioranza vari un ordine del giorno che chieda all’esecutivo di intervenire con un successivo decreto. Ma al momento Pdl e Pd si rimpallano l’onere dell’iniziativa. La fiducia verrà votata domani pomeriggio, dopo di che si esamineranno gli ordini del giorno e si saprà l’esito del “tira e molla”.
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