Lo sprint dei Comuni: bandite gare per l’85% dei fondi ma i rimborsi ministeriali tardano

il Sole24ore
25 Giugno 2024
Modifica zoom
100%
di M.Per. -G.Tr. (25/06/2024)
Avviate le procedure per 34 miliardi su 40 Nelle Province 3,1 miliardi
Il Pnrr si sta gradualmente trasformando da promessa a cantieri. E un pezzo importante di questa evoluzione è negli enti locali. Il presidente dell’Anci Antonio Decaro lo ha rivendicato ieri in cabina di regia parlando di «un grande contributo all’attuazione del Piano dato da Comuni e Città metropolitane, che stanno rispettando le scadenze previste». Gli ha fatto eco Luca Menesini, presidente della Provincia di Lucca e rappresentante dell’Upi nella riunione di ieri, che ha indicato i «segnali importanti di accelerazione nella spesa» evocati poi dallo stesso ministro per il Pnrr Raffaele Fitto. Ma sono i numeri a definire i contorni reali di questo sviluppo. I primi arrivano dalle oltre 72mila gare bandite dai Comuni e dalle Città (Sole 24 Ore del 18 giugno) che totalizzano un valore assoluto da oltre 34 miliardi, e coprono quindi l’85% dei 40 miliardi che arrivano ai sindaci dal Pnrr e dai fondi sostitutivi intervenuti dopo la rimodulazione del Piano. Accando ai bandi avanza anche il termine ancora più concreto delle aggiudicazioni, che arrivano a 21 miliardi e superano quindi il giro di boa del 50% dei fondi. Nelle Province sono circa 3,1 i miliardi già assegnati, che alimentano 1.700 progetti concentrati per l’88% (1.496) sulle scuole. Le gare realizzate sono 6.402 e, sottolineano dall’Upi, «i risultati iniziano ad essere visibili dai cittadini perché diverse opere sono completate». Proprio questo è lo snodo fondamentale per trasformare il Pnrr da oggetto di polemica politica, spesso esotica per i non addetti ai lavori, a programma di sviluppo comprensibile agli occhi dell’opinione pubblica. È quel che sta succedendo anche in molti Comuni, da Bologna dove l’8 maggio scorso è stato poggiato il primo binario della Linea rossa del tram a Roma dove sono partiti i cantieri per la riqualificazione di Tor Bella Monaca o a Napoli dove sta succedendo lo stesso alla Taverna del Ferro, mentre a Firenze è in via di demolizione l’ex inceneritore di San Donnino che lascerà il posto a un centro per il riciclaggio dei rifiuti elettronici. Il passaggio dai progetti alle opere è cruciale anche come ricostituente per la crescita; e anche qui i numeri sono indicativi, con un primo trimestre 2024 che segna un nuovo aumento del 36% nei pagamenti in conto capitale dei Comuni dopo la corsa che l’anno scorso ha portato al raddoppio rispetto ai livelli 2017. Sono ritmi, però, a cui faticano ad adeguarsi i tempi dei rimborsi ministeriali, secondo quanto lamentato ancora ieri dai sindaci che sottolineano i tempi di pagamento ancora lunghi da parte dei soggetti attuatori per la farraginosità dei processi di controllo e rendicontazione delle opere.
 In collaborazione con Mimesi s.r.l. – Articolo integrale pubblicato su Italiaoggi del 25 giugno 2024

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento