Mattarella ha firmato la legge di stabilità, ora il testo al Senato

il Sole 24 Ore
25 Ottobre 2015
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Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di stabilità 2016, che è stata trasmessa al Senato per cominciare l’iter parlamentare. L’apertura formale della sessione di bilancio si avrà con la comunicazione all’Aula, che risulta convocata per martedì alle 16.30 con all’ordine del giorno le comunicazioni del presidente Pietro Grasso sul calendario dei lavori. Il testo era giunto al Quirinale venerdì scorso e disegna una manovra da 26,5 miliardi, che potrebbe salire a 29,6 miliardi se la Commissione europea accordasse la flessibilità sulla base della clausola migranti.

Secondo le tabelle del Documento programmatico di bilancio del Mef, la spesa per affrontare l’emergenza immigrati nel 2015 è quasi triplicata, rispetto alla media 2011-2013, passando da 1,3 miliardi a 3,3 miliardi. Nello stesso periodo i contributi europei sono passati da 84,7 milioni a 120,2 milioni, con un aumento del 38,5%. Rispetto allo scorso anno l’incremento stimato è del 26%. Il governo vorrebbe che l’Europa considerasse queste spese come “extra”, e quindi chiede una flessibilità di pari importo, da poter utilizzare per anticipare una parte della riduzione dell’Ires già dal prossimo anno.

Come anticipato dal Sole 24 Ore di ieri, la manovra sulla spesa tra tagli strutturali di spending review e ulteriori efficientamenti, vale 7,9 miliardi. Se però si considerano i circa 6 miliardi di maggiori impegni inseriti nella legge, il saldo dei tagli effettivi cala ad appena due miliardi.

In Parlamento i toni sono già alti. «Oggi, domenica 25 ottobre, è arrivato in Senato il testo della legge di stabilità del governo Renzi», ha commentato il presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Roman. Ben oltre la scadenza del 15 ottobre fissata dalla legge; ben dopo che sia stata approvata dal Consiglio dei ministri; ben dopo la discussione in Europa: ben ultimo, quindi, il Parlamento a ricevere la legge più importante di un governo e del Paese».

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