di FRANCESCO CERISANO (ItaliaOggi, 16/02/2024)
Le novità introdotte in commissione alla Camera. Lunedì il voto finale sulla fiducia
Rinegoziazione mutui, incarichi, infrastrutture strategiche
Boccata d’ossigeno sui mutui degli enti locali anche per il 2024. Viene confermata la chance per gli enti di rinegoziareo sospendere la quota capitale delle rate di ammortamento di mutui e prestiti, già prevista dal decreto Milleproroghe dell’anno scorso (decreto- legge 29 dicembre 2022, n. 198) per far fronte alle difficoltà determinate dall’emergenza dovuta all’aumento dei costi energetici. Potranno essere rinegoziati o sospesi i contratti siglati con banche, intermediari finanziari e Cassa depositi e prestiti. Il tutto anche in esercizio provvisorio qualora non sia stato ancora approvato il bilancio di previsione (il termine quest’anno è stato prorogato al 15 marzo, ma grazie alle nuove regole introdotte dal Mefa luglio, già 4.000 comuni hanno tagliato il traguardo dell’approvazione entro il 31 dicembre 2023 contro i 1.600 di fine 2022). Dopo la conclusione delle votazioni in Commissione alla Camera, il decreto Milleproroghe 2023 (dl n.215) offre un menu di novità molto ricco per gli enti locali e la p.a.. Dalla mini-proroga (finoa fine anno) dello scudo erariale che limita la responsabilità dei soggetti sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti ai soli casi di dolo, omissione e inerzia (con esclusione delle ipotesi di colpa grave) alla proroga della possibilità di attribuire incarichi dirigenzialie amministrativi di vertice agli ex politici locali. Incarichi L’incompatibilità prevista dalla legge Severino (e già congelata nel 2022 e nel 2023 per non disperdere le competenze e le professionalità acquisite dagli amministratori locali nel corso del loro mandato durante l’emergenza Covid) anche per il 2024 non si applicherà agli ex consiglieri comunali nei municipi con più di 15.000 abitanti o in unioni e fusioni aventi la medesima popolazione.
Potranno quindi ricevere incarichi amministrativie dirigenziali nelle regioni, incarichi di amministratore di enti pubblici regionali e incarichi di amministratore di enti di diritto privato controllati dalle regioni. La chance non riguarderà solo i consiglieri comunali ma si estenderà a “tutti i soggetti di cui all’articolo 7 comma 1 del dlgs 8 aprile 2013 n.39”. E cioè in primis ai componenti della giunta o del consiglio della regione che conferisce gli incarichii quali potranno tornare in gioco senza dover restare fermi ai box due anni come previsto dal decreto legislativo n.39/2013 (articolo 7 comma 1). Lo stesso dicasi per i consiglieri provinciali e comunali, per i quali la legge Severino prescriveva un anno di stand by, e per i presidenti e amministratori delegati di enti di diritto privato controllati dalle regioni o dagli enti locali. Infrastrutture strategiche Prorogata di un ulteriore anno, la norma del decreto legge Appalti (dl n.32/2019) che snellisce la procedura di approvazione delle varianti negli appalti di infrastrutture strategiche in corso.
Anche per il 2024, le varianti da apportare al progetto definitivo approvato dal Cipes (sia in sede di redazione del progetto esecutivo sia in fase di realizzazione delle opere) potranno essere approvate esclusivamente dal soggetto aggiudicatore, qualora non superino del 50 per cento il valore del progetto approvato. In pratica, nell’ipotesi di variante non superiore al 50% del valore dell’opera, verrà meno il passaggio attraverso il Cipess, per cui non sarà necessario attendere il tempo dello svolgimento dell’istruttoria e i tempi per il controllo di legittimità della Corte dei Conti, con riduzione del rischio di fermare o rallentare le procedure per eventuale insorgenza di contenziosi. “Considerato che numerose opere strategiche sono state incluse nell’elenco degli interventi previsti per il Pnrr, uscendo dall’ambito di competenza del Cipess, con conseguente semplificazione delle procedure per la realizzazione degli investimenti pubblici”, ha spiegato la relazione di accompagnamento all’emendamento, “è necessario semplificare anche la disciplina per le opere non rientranti nel perimetro Pnrr, ai fini di una armonizzazione delle tempistiche, così da ottenere, almeno entro il 2024, la conclusione del maggior numero di opere possibile”.
Niente proroga per le graduatorie
E’ invece sfumata la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici. “Si colpiscono persone che hanno studiato, svolto il concorso, sono risultate idonee ad entrare in graduatoria, per poi restare escluse senza neanche una spiegazione”, ha osservato il deputato Pd Andrea Casu, che ha annunciato la presentazione di una proposta di legge ad hoc. “Non è possibile che in questo decreto vengano premiatii No Vax che hanno messoa repentaglio la sicurezza della nostra comunità e non tutti quei giovani che sono in graduatoria per essere assunti nella pubblica amministrazione”. Lunedì il voto alla Camera, poi dl al Senato blindato Sul testo uscito dalle commissioni affari costituzionali e bilancio e approdato ieri in aula a Montecitorio il governo ha posto la questione di fiducia. Il voto sulla fiducia, come già stabilito dalla conferenza dei capigruppo, si terrà lunedì 19 febbraio, con inizio della chiama alle 14.40. Il voto finale sul provvedimento è previsto nella stessa giornata di lunedì, con l’Aula che andrà avanti anche in seduta notturna.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
* Articolo integrale pubblicato su Ilsole24ore del 16 febbraio 2024.
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