Natale, crollo dei consumi

La Repubblica
27 Dicembre 2011
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La crisi morde anche il Natale. Era prevedibile, ma è ancor più impietosa la fotografia che i giorni di festa scattano allo stato di salute dell’economia italiana. In un periodo tradizionalmente di forti consumi in ogni settore, per viaggi, spostamenti, corsa al regalo, feste e cenoni vari, in Italia è stata registrata un’evidente contrazione rispetto allo scorso anno: spesi 400 milioni di euro meno delle previsioni.

Questo, secondo i dati analizzati dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori (Onf) sui consumi relativi alle festività natalizie, pervenuti dai centri di elaborazione dislocati nel Nord, Centro e Sud Italia, sia nelle piccole che nelle grandi città.

In base allo studio di Federconsumatori, la spesa totale per il Natale si è attestata a 4 miliardi di euro, rispetto ai 4,4 stimati. La spesa media a famiglia è stata di 166 euro, al di sotto di previsioni che già erano negative. Analizzando l’impatto della contrazione sui diversi settori, si scopre che l’unico a registrare un seppur lieve incremento è quello dell’elettronica di consumo, mentre le promozioni permettono all’editoria di reggere l’urto mantenendo livelli stabili. Per tutto il resto, persino alimenti e giocattoli, è un Natale nel segno del meno.

Entrando nel dettaglio, crollano abbigliamento e calzature (-18%), mobili, arredamento ed elettrodomestici (-24%). Pesante il passivo per profumeria e cura della persona (-7%). Note dolenti anche per i viaggi: meno partenze e turismo che accusa un grave -8%. Sotto l’albero, meno regali per i più piccoli: le vendite di giocattoli hanno fatto registrare -3%. E cenoni meno ricchi, con una contrazione nei consumi di prodotto alimentari del -1,5%.

Come si diceva, l’unico settore in positivo è quello dell’elettronica di consumo: un +1% frutto, secondo lo studio di Federconsumatori, del passaggio al digitale terrestre di alcune regioni e dalla vendita di smartphone.

“E’ chiaro – hanno dichiarato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – che da tutto ciò deriva l’urgente necessità di affiancare alle misure di riequilibrio dei conti (che solo per la manovra Monti costeranno alle famiglie 1129 euro), interventi determinati per avviare una nuova fase di sviluppo, attraverso il rilancio degli investimenti nei settori produttivi” .

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