Nuova disciplina della residenza fiscale: istruzioni operative

Agenzia delle Entrate: la nuova definizione di domicilio che privilegia le relazioni personali e familiari e l’introduzione del criterio della presenza fisica nel territorio dello Stato

8 Novembre 2024
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Parte 1 – La Residenza Fiscale delle Persone Fisiche

Con la circolare n. 20 del 4 novembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti sulla riforma della residenza fiscale per persone fisiche e società, come stabilito dal Dlgs n. 209/2023. Tra le principali novità per le persone fisiche, il Decreto conferma i criteri di collegamento stabiliti dal TUIR per considerare un individuo residente in Italia. Oltre ai criteri già esistenti, è stato introdotto un nuovo parametro: la “presenza fisica” sul territorio italiano, requisito oggettivo che può integrare la residenza fiscale anche per chi, come i lavoratori in smart working, soggiorna in Italia per la maggior parte dell’anno.

Parte 2 – La Residenza delle Società e degli Enti

La seconda parte della circolare riguarda le modifiche per le società ed enti, che vedono l’introduzione di due criteri specifici: la “sede di direzione effettiva” e la “sede di gestione ordinaria”, entrambi pensati per ancorare la residenza fiscale italiana a fattori concreti, superando ambiguità interpretative del passato. La circolare definisce la sede di direzione come il luogo in cui vengono prese le decisioni strategiche, mentre la sede di gestione ordinaria è dove si svolge l’attività quotidiana. La residenza fiscale italiana di una società può dunque configurarsi anche se uno solo di questi criteri viene soddisfatto.

Parte 3 – Implicazioni e Decorrenza della Nuova Disciplina

Le modifiche, in vigore dal 2024, mirano a rendere la normativa fiscale italiana più allineata agli standard internazionali, aumentando la certezza giuridica nei confronti del contribuente. Anche i trust e gli enti simili sono soggetti a nuove disposizioni: per questi, infatti, la residenza fiscale in Italia è presunta solo se esistono legami forti con il territorio, e tale presunzione non è più assoluta. Come per le persone fisiche, eventuali conflitti di residenza con altri Stati saranno risolti con le tie breaker rules delle convenzioni contro le doppie imposizioni.

FORMATO CARTACEO + ILIBRO

Manuale per la gestione e il controllo dei tributi locali dopo la riforma fiscale

Stante la necessità di rispettare gli equilibri di bilancio e assicurare all’ente solidità e risorse utili per il mantenimento di un adeguato livello di servizi da erogare alla cittadinanza, la gestione delle entrate locali assume sempre più un ruolo rilevante. La disponibilità di risorse non può infatti prescindere da una efficace attività di controllo e di verifica degli adempimenti in ambito di fiscalità locale diretti a contrastare i fenomeni di evasione ed elusione fiscale. Il presente volume propone agli operatori dell’ufficio tributi un’analisi dei presupposti delle entrate locali, al fine di comprendere le fonti della pretesa tributaria e le basi su cui si ancora l’attività accertativa. Altrettanto rilievo è riservato alla riorganizzazione degli uffici tributi, tenuto conto delle nuove procedure stabilite dall’obbligo del contraddittorio preventivo. Particolare attenzione viene posta anche alla redazione dell’atto di accertamento esecutivo da notificare al termine del confronto, in cui gioca un ruolo essenziale la motivazione “rafforzata”. Il volume esamina altresì numerose casistiche di controllo in ambito IMU, TASI, TARI e dell’Imposta di soggiorno, per le quali sono riportate le modalità di accertamento e gli orientamenti giurisprudenziali che si sono venuti a formare. Viene poi illustrata la modalità di redazione dell’atto di accertamento esecutivo, mettendo in risalto i suoi elementi essenziali, nonché gli errori da non commettere in sede di notifica. Interessante anche la parte dedicata agli istituti deflativi del contenzioso, utile per gestire i rapporti con i contribuenti nell’ottica di conseguire il raggiungimento di accordi stragiudiziali in conformità alla tax compliance, quale rapporto di collaborazione che deve guidare l’ente impositore nella sua attività di verifica. Il manuale è corredato da schemi e modelli utili per l’attività di accertamento, resi disponibili in formato editabile e personalizzabile nei contenuti aggiuntivi online.Stefania ZammarchiEsperta ed autrice di pubblicazioni in materia di tributi locali. Dottore commercialista e Revisore dei conti. Dirigente presso Unione di Comuni.

Stefania Zammarchi | Maggioli Editore 2024

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