Il dato emerge dalla ricognizione straordinaria delle partecipazioni delle pubbliche amministrazioni che si è conclusa il 10 novembre, data entro la quale era prevista la comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze dei piani di razionalizzazione delle amministrazioni interessate.
Dalla verifica risulta che le società a partecipazione diretta delle amministrazioni sono 4.701. Nello specifico:
- di 2.558 società in cui gli enti possiedono, singolarmente o nel loro complesso, la maggioranza del capitale, 747 sono le società interessate da procedure di dismissione e 118 le società oggetto di procedure di fusione;
- di 2.143 società in cui gli enti, nel loro complesso, non detengono la maggioranza del capitale, 785 sono le società da cui gli enti intendono uscire dalla compagine azionaria.
Oltre alla riduzione del numero di società, la riforma contiene altre norme importanti sotto il profilo della riduzione dei costi, tra cui: il divieto di buonuscite; il divieto di distribuire bonus per chi amministra società in perdita; il divieto di moltiplicare cariche come ad esempio le vice presidenze.
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