L’operatività del Decreto
Secondo l’ANCI, uno dei punti che sta destando maggiore preoccupazione tra gli operatori e gli amministratori locali riguarda la decorrenza del nuovo processo di approvazione del bilancio di previsione. Né i l dl 115/2022, né il decreto in commento contengono un’espressa indicazione circa l’anno di riferimento ai fini della prima applicazione del nuovo schema procedurale. Ma sul punto, precisano i tecnici redattori della nota, né il dl 115/2022, né il decreto in commento contengono un’espressa indicazione circa l’anno di riferimento ai fini della prima applicazione del nuovo schema procedurale. In primo luogo non può essere taciuto il fatto che possa esservi una possibilità tecnica Appare tuttavia fuori discussione la possibilità “tecnica” di imporre nuove regole a distanza di poche settimane dalla loro prima applicazione e quindi di avviare il processo con riferimento al triennio di bilancio 2024-25 Tra il 4 agosto e il 15 settembre cioè in meno di sei settimane Ferragosto compreso, i responsabili dei servizi finanziari dovrebbero approntare il “bilancio tecnico” con contenuti di peso, mentre magari sono ancora alle prese con la chiusura del bilancio di previsione 2023 , come è noto prorogato al 15 settembre 2023. Sul punto, infatti, è fuori discussione che l’Esempio 2 riportato nel decreto quale appendice tecnica del principio contabile della programmazione, nel rappresentare il percorso di applicazione delle nuove norme si riferisce all’esercizio 2025, con un iter che parte dal mese di settembre 2024 e si articola, negli enti di maggiori dimensioni, nel termine del 15 settembre per l’adozione dell’atto di indirizzo e della trasmissione del bilancio tecnico e nelle successive scadenze che portano all’approvazione definitiva del bilancio di previsione finanziario entro il 31 dicembre 2024.
In conclusione, l’ANCI, anche quale rappresentante della Commissione ARCONET, ritiene che l’avvio della nuova formulazione procedurale debba intendersi con riferimento al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario del 2025 come da indicazioni dell’esempio sopra menzionato, auspicando sul punto anche un formale chiarimento ministeriale.
Il ruolo del responsabile finanziario
Altra questione di particolare rilevanza è il ruolo del responsabile finanziario, cui i nuovi principi contabile addossano molteplici responsabilità in merito alla stesura del cosiddetto bilancio tecnico. bilancio tecnico. Non si tratta, infatti, di una mera ipotesi di bilancio che nasce dalle proposte degli uffici e degli amministratori per poi essere “quadrato” ai fini dell’approvazione, ma di un bilancio che deve essere quadrato”, sia in termini di competenza e di cassa fin dalla presentazione, da parte del Responsabile del servizio finanziario, ai responsabili dei servizi e alla Giunta comunale. Il principio peraltro prevede che, nel caso in cui lo stesso bilancio tecnico non sia in equilibrio, in assenza di indirizzi dell’organo esecutivo, il responsabile del servizio finanziario predisponga in ogni caso il bilancio tecnico in equilibrio. I nuovi principi contabili prevedono, infatti, la presentazione di un documento di bilancio a tutti gli effetti, comprensivo della programmazione triennale di lavori, beni e servizi, peraltro desunti dalla programmazione finanziaria 2023 2025. L’iter stesso prevede, inoltre, un inedito processo di silenzio assenso sulla proposta di bilancio tecnico in caso di inerzia da parte dei responsabili dei servizi entro la data del 4 ottobre. Questo meccanismo investe il Responsabile del servizio finanziario di prerogative e responsabilità in assenza di tutele contrattuali e normative.
Infine, dopo aver analizzato anche le criticità finanziarie che hanno fino ad oggi interessato gli enti locali, sarà proposta in tutte le sedi politiche ed istituzionali l’esigenza di una sollecita revisione del decreto 25 luglio prima che se ne producano i molti e prevedibili effetti indesiderati, a fronte di benefici quanto mai incerti.
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