di Matteo Barnero (ItaliaOggi 6/04/2022)
Approvata in modo definitivo la legge che prepara la riforma del Testo unico
Addio al controllo di gestione fino ai 5 mila abitanti
Cambia la normativa relativa ai piccoli comuni: via libera al terzo mandato e addio al controllo di gestione. Sono queste le due importanti novità contenute nel disegno di legge promosso alla Camera da Roberto Pella (Fi), che ieri ha ottenuto il via libera definitivo da parte del Senato. Sotto il primo profilo, il provvedimento estende a 5.000 abitanti la soglia demografica al di sopra della quale scatta lo stop alla ricandidatura del primo cittadino in carica già eletto per due volte consecutive. Ricordiamo che, fino ad oggi, il comma 138 della legge “Delrio” (l 56/2014), adesso abrogato, esentava dall’art. 51 del Tuel (dlgs 267/2000) solo i comuni fino a 3.000 abitanti, ammettendo esclusivamente per questi ultimi la possibilità di un ultimo giro; l’apertura, quindi, riguarda 1087 mini enti, alcuni dei quali già interessati dalla imminente tornata di elezioni amministrative in programma il 12 giugno prossimo. “Un primo passo importante nella giusta direzione”, commenta Pella, il quale comunque auspica che la limitazione dei mandati venga cancellata per tutti gli enti fino a 15.000 abitanti. Ciò aiuterebbe a contrastare la diffusa crisi delle “vocazioni” ad amministrare, soprattutto nei territori più remoti, dove nemmeno il recente aumento delle indennità (disposto dall’ultima manovra) sembra da solo in grado di fornire motivazioni sufficienti a mettersi in lista.
La modifica circoscrive agli enti medio-grandi l’ambito di applicazione dell’art. 196 del Tuel, che definisce il controllo di gestione come “la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso l’analisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dell’organizzazione dell’ente, l’efficacia, l’efficienza ed il livello di economicità nell’attività di realizzazione dei predetti obiettivi”. Anche sotto questo profilo, la legge Pella prepara il terreno alla più ampia riforma impostata dal Governo, che punta ad una più ampia riscrittura del Tuel e che. dopo una gestazione abbastanza lunga, dovrebbe trovare posto in uno dei prossimi consigli dei ministri. In questo caso, è previsto, fra l’altro, un giro di vite sui controlli, con l’estensione della platea degli enti nei quali l’organo di revisione economico-finanziaria deve avere composizione collegiale e il rafforzamento delle prerogative anti-corruzione dei segretari.
In collaborazione con Mimesi s.r.l.
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