Pnrr, comuni del Sud in affanno

ItaliaOggi
25 Febbraio 2022
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di Francesco Cerisano

Dai ministeri ancora una proroga. Per i fondi del Mite domande soprattutto dal Centro Nord
Dopo i bandi sui rifiuti slittano i progetti sui beni confiscati
Ancora una proroga per i bandi Pnrr dei comuni. Dopo lo slittamento di un mese, disposto dal ministero della transizione ecologica, per le domande sui fondi per l’economia circolare (trattamento e riciclo rifiuti), ora è la volta dei beni confiscati alle mafie. E si tratta già del secondo rinvio, visto che i termini per presentare progetti di recupero e valorizzazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata erano già scaduti il 24 gennaio e prorogati al 28 febbraio. Ora i comuni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) avranno tempo fino al 31 marzo per intercettare i 300 milioni messi in campo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che finanzia la realizzazione di opere di natura istituzionale, sociale o economica, con un punteggio premiale per i progetti destinati a creare all’interno del bene confiscato centri antiviolenza per donne e bambini o case rifugio, oppure ancora asili nido o micronidi. Lo slittamento, ha annunciato ieri il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna, è stato motivato «dall’alto interesse dei comuni» per un bando che, avendo «una grande importanza simbolica» non deve escludere nessuno. «Ogni comune che ha un progetto per restituire ai cittadini un bene sottratto alle mafie deve avere la possibilità di presentare la sua idea e farla valutare. Ho ritenuto di rispondere positivamente alla richiesta di tempo avanzata da numerosi amministratori perché è bene coinvolgere in questa gara per la legalità il maggior numero possibile di partecipanti. Trenta giorni in più aiuteranno anche la qualità dei progetti». ha spiegato il ministro. Ma questo ennesimo rinvio è indicativo della situazione di affanno in cui versano i comuni, soprattutto quelli del Sud, costretti tra fine febbraio e marzo ad una vera e propria corsa contro il tempo per non perdere 10,8 miliardi di finanziamenti.A metà febbraio il Mite ha annunciato la proroga di 30 giorni dei termini per la presentazione delle domande di accesso ai fondi per l’economia circolare.

La nuova finestra andrà ora dal 16 al 23 marzo, a seconda della linea di intervento. In questo caso lo slittamento è stato motivato dalla necessità di favorire una maggiore partecipazione delle aziende e delle pubbliche amministrazioni del Sud ai bandi che riguardano impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti. All’11 febbraio infatti la maggior parte delle 1.400 domande di partecipazione ai bandi era stata presentata da comuni di Centro Nord con richieste per 1,6 miliardi di euro sui 2,1 miliardi disponibili (1,5 mld per i comuni e 600 milioni per le imprese private). Un dato che certifica le preoccupazioni degli amministratori locali (in primis i sindaci) sulle difficoltà che i comuni del Sud riescano effettivamente ad accaparrarsi il 40% delle risorse come previsto dal Pnrr. Per il trattamento e il riciclo dei rifiuti, storicamente punti deboli dei comuni del Mezzoggiorno, gli obiettivi di coesione territoriale fissati dal Recovery Plan riservano al Centro-Sud il 60% di risorse. Ma il rischio concreto è che questi fondi non arrivino mai al Sud se i comuni meridionali non accelereranno nelle domande. Di qui l’extra time deciso dal dicastero guidato da Roberto Cingolani che ha dato anche la possibilità, nella finestra 16-23 marzo, di integrare le domande già inviate o di annullarle e ripresentarle ex novo entro il nuovo termine.

In collaborazione con Mimesi s.r.l.

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