Recovery Plan: Brunetta, semplificazione e trasparenza primi strumenti di lotta alla corruzione

26 Ottobre 2021
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«Voglio fare anticorruzione con la semplificazione»: lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, in apertura del convegno “Recovery Plan e Anticorruzione”, organizzato dall’Associazione italiana trasparenza e anticorruzione (Aitra), che si è tenuto a Villa Lubin, sede del Cnel, il Consiglio nazionale Economia e Lavoro.

«Il primo provvedimento che ho fatto al governo – ha spiegato il ministro – è stato quello della semplificazione e sta funzionando. È la prima chiave operativa per l’anticorruzione e per la digitalizzazione: non si va veloci in una strada piena di curve ed è nelle curve che si annidano i possibili agguati corruttivi. Per questo insieme alla semplificazione, deve esserci la trasparenza, altro elemento fondamentale per la realizzazione del Pnrr. A tale scopo stiamo già lavorando a un piano unico semplificato, a fronte dei tanti previsti oggi per le Pa: dalla parità di genere alla trasparenza, agli investimenti. Il “Piao”, Piano unico integrato attività e organizzazione, contiene anche la giusta funzione anticorruttiva, nel senso della semplificazione, della trasparenza, del monitoraggio che le amministrazioni pubbliche devono fare. Nell’opacità e nella complicazione trova infatti terreno fertile la corruzione e le amministrazioni devono essere le prime “sentinelle al fronte” in coordinamento con l’Autorità nazionale anticorruzione».

Per realizzare questo percorso di cambiamento è essenziale promuovere la formazione dei “colletti bianchi”: «Serve una ricarica di batterie formative – ha chiarito il ministro – che parta dall’alfabetizzazione informatica e tratti di tutte le tematiche inerenti e coerenti con questa missione. Per questo stiamo predisponendo un grande piano formativo, che valorizzi anche economicamente i dipendenti che si aggiornano. L’obiettivo è fare formazione a tanti lavoratori pubblici, consentendo a tutti quelli che non ce l’hanno di dotarsi di una laurea o di un master, usufruendo di condizioni agevolate e permettere così un “upgrade” a tutti i dipendenti che lo desiderino. Questo sarà un mondo di burocrazia più efficiente, più semplice e con molta meno corruzione», ha concluso il ministro.

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