Scarso recupero tributario e pagamenti in ritardo sono la causa e l’effetto della criticità finanziaria

5 Luglio 2023
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Il continuo ricorso alle anticipazioni di tesoreria è sintomo di criticità finanziaria che minano all’equilibrio prospettico dell’ente locale. La mancanza della liquidità è testimoniata la scarsa efficacia della riscossione (la causa) e i ritardi nei pagamenti (l’effetto). Sono queste le indicazioni della Corte dei conti dell’Emilia Romagna (deliberazione n.86/2023) che ha evidenziato le criticità dei conti di un ente locale.

Il fatto

Dall’esame del rendiconto di un ente locale è emerso che l’ente abbia fatto ricorso all’utilizzo dell’anticipazioni di tesoreria per 250 giorni anche se interamente restituita a fine anno. L’indicatore di tempestività dei pagamenti è positivo e nel questionario sul rendiconto l’ente ha dichiarato di aver correttamente esposto nel risultato di amministrazione al 31 dicembre 2021 l’accantonamento del Fondo di garanzia debiti commerciali in presenza delle condizioni previste dall’art. 1, cc. 859 e ss., L. n. 145/2018, secondo le modalità ivi indicate e dichiara che la percentuale di accantonamento al Fondo è stata determinata secondo i criteri fissati dall’art. 1, commi 862 e 863 della L. n. 145/2018, al netto degli “stanziamenti di spesa che utilizzano risorse con specifico vincolo di destinazione”, riferita solo ai vincoli di destinazione delle entrate derivanti da legge, da trasferimenti e da prestiti per i quali operano i limiti di utilizzazione prescritti dal combinato disposto degli artt. 195 e 222 del TUEL.

I rilievi dei giudici contabili

In merito alla situazione riguardante le anticipazioni di tesoreria, il Collegio contabile ha evidenziato come, al fine di valutare il livello di salute finanziaria degli enti locali, la Sezione autonomie, con deliberazione n. 14/2021 ha elaborato un indice sintetico di salute finanziaria attraverso l’analisi comparata di dieci indicatori di bilancio che fanno riferimento alla consistenza e alla qualità del risultato d’amministrazione, alla consistenza dei crediti su entrate proprie correnti sorti da più di 12 mesi, all’equilibrio strutturale di parte corrente, alla rigidità della spesa causata dal personale, alla saturazione dei limiti di indebitamento, al tempo di estinzione teorica dell’indebitamento, all’utilizzo dell’anticipazioni di tesoreria e al relativo mancato rimborso e ai residui passivi delle spese correnti. L’ente locale, ricordano i magistrati contabili, era stato destinatario di specifica pronuncia inerente al rendiconto precedente, con cui la Sezione aveva rilevato criticità in merito alla composizione del risultato d’amministrazione ai sensi dell’art. 186 TUEL per la presenza del disavanzo d’amministrazione, per il ricorso all’anticipazione di tesoreria, per i ritardi nei pagamenti, per la scarsa efficienza nella riscossione nell’attività di recupero dell’evasone tributaria e per passività pregresse per far fronte alla copertura di debiti derivanti da annualità precedenti di importi considerevoli. Anche nel rendiconto esaminato continuano ad emergere le medesime problematiche riferibili, principalmente, alla mancanza di liquidità, cui fanno da corollario la scarsa efficacia della riscossione (la causa) e i ritardi nei pagamenti (l’effetto). Peraltro, l’esigenza di far fronte alla copertura di una ingente mole di debiti medio tempore emersi, derivanti quindi da annualità pregresse, ha avuto l’effetto, come detto, di compromettere ulteriormente la tenuta dei precari equilibri finanziari del bilancio, rischiando di vanificare gli sforzi intrapresi dal Comune per via degli importi considerevoli che vengono a scaricarsi sull’esercizio oggetto di verifica.
Ricorda il Collegio contabile come rendere la riscossione più efficiente è un tema di valore pubblico poiché solo la piena effettività delle entrate rende possibile la realizzazione delle politiche pubbliche locali. Risulta, infatti, di immediata evidenza come a minori entrate effettive corrispondano minori servizi sia in termini quantitativi che qualitativi. In molti casi, negli enti con maggiori difficoltà, non può essere nemmeno garantita l’erogazione dei servizi afferenti alle funzioni fondamentali non consentendo nel tempo la continuità amministrativa e costringendo gli amministratori a dichiarare il default (dissesto finanziario) o ad accedere a piani di risanamento forzati nell’ambito dei quali la leva fiscale viene elevata al massimo possibile, pur in assenza di miglioramenti tangibili nell’erogazione dei servizi.
In merito all’utilizzo consistente durante l’anno di anticipazioni di liquidità, rischia di trasformare l’istituto da mezzo di correzione degli squilibri temporali tra riscossioni e pagamenti in una forma d’indebitamento vero e proprio, contratto in alternativa al debito commerciale. Infatti, l’art. 222 del TUEL e l’art. 3, c. 17, della L. n. 350/2003 consentono il ricorso all’anticipazione di tesoreria – forma di contrazione di debito a breve termine sottratta ai limiti di destinazione alle spese di investimento posti dall’art. 119, sesto comma, della Costituzione – esclusivamente per “superare una momentanea carenza di liquidità” e fronteggiare improrogabili e, comunque, momentanee esigenze di cassa derivanti dallo sfasamento cronologico che può verificarsi tra pagamenti e riscossioni. Anche il ritardo nei pagamenti è indice di rilevante criticità con particolare riferimento alle disposizioni di cui al D. Lgs. 231/2002, emanato in attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, il quale reca disposizioni che si applicano ad ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo nelle transazioni commerciali concluse a decorrere dal 1° gennaio 2013 (art. 1 del D.Lgs. n. 231/2002 e art. 3, c. 1, del D. Lgs. n. 192/2012).
Il Collegio contabile, pertanto, suggerisce all’ente un rinnovato sforzo nel miglioramento della capacità realizzativa delle entrate, in particolar modo da evasione tributaria, al fine di risolvere i delineati problemi di liquidità. Solo in questo modo, si garantisce una situazione di stabile equilibrio di bilancio e si evita allo stesso tempo il formarsi di passività occulte.

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