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La correlazione tra FCDE e fondo inesigibilità della TARI - Il Commento di V. Giannotti
Commento di V. Giannotti alla delibera Corte dei Conti Sicilia, n. 113/2016. Un Sindaco chiede quale tipo di correlazione esiste tra il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), da calcolare obbligatoriamente sulle entrate previste per la TARI, e i crediti inesigibili della TARI

di V. Giannotti (www.bilancioecontabilita.it 17/6/2016)

Un Sindaco chiede quale tipo di correlazione esiste tra il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, da calcolare obbligatoriamente sulle entrate previste per la TARI, e i crediti inesigibili della TARI che obbligherebbe i comuni a ricomprendere tra i costi del piano finanziario del servizio di igiene urbana, da coprire integralmente con il gettito della tassa. Secondo il Sindaco istante, i due istituti, pur indicando soluzioni contabili diverse, mirerebbero a tutelare il medesimo bene. Il fondo crediti di dubbia esigibilità limiterebbe la capacità di copertura delle spese del servizio rifiuti da parte della TARI all’importo effettivamente esigibile delle relative entrate, mentre il comma 645 bis, dell’art. 1 della legge n. 147/2013, consentirebbe il recupero sui piani finanziari futuri delle somme definitivamente non riscosse a valere sulle entrate accertate a titolo di tassa sui rifiuti dei singoli esercizi di competenza. Pertanto, in assenza di un coordinamento, si perverrebbe ad una duplicazione di partite contabili e ad un ingiustificato aumento della tassazione sugli utenti del servizio rifiuti. Da ciò discendono i seguenti quesiti che il Comune pone ai giudici contabili:

La risposta ai quesiti del Comune sono resi della Corte dei conti, Sezione di controllo per la Regione siciliana, con la deliberazione n. 113 depositata in data 15/06/2016.

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