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Finanziabile tramite mutuo oltre all’esproprio anche la rivalutazione e i relativi interessi - Il Commento di V. Giannotti
I giudici contabili evidenziavano come la Cassa Depositi e Prestiti con la circolare n.1280 del 2013, ammetteva la possibilità di finanziare con mutuo, oltre alle somme dovute a titolo di risarcimento per procedure espropriative

di V. Giannotti

In un precedente articolo su questa rivista (www.bilancioecontabilita.it 23/3/2016), era stata evidenziata una discrasia tra orientamento espresso dalle Sezioni di controllo e quello della Cassa Depositi e Prestiti. In particolare i giudici contabili evidenziavano come la Cassa Depositi e Prestiti con la circolare n.1280 del 2013, ammetteva la possibilità di finanziare con mutuo, oltre alle somme dovute a titolo di risarcimento per procedure espropriative, anche le voci per rivalutazione e interessi, senza alcuna specifica motivazione a fondamento della interpretazione data alle norme che disciplinano la materia, vanificando di fatto le interpretazioni giuscontabili. A tal fine la Sezione di controllo della regione Marche, con la deliberazione n. 63 del 17 marzo 2016, rimetteva alla Sezione delle Autonomie o alle Sezioni Riunite la questione di massima rilevanza affinché si pronunciassero su tale discrasia.
Di tale questione si è interessata la Corte dei conti, a Sezioni Riunite, con la deliberazione n.13/2016.

LE SPESE ESCLUSE DAL CONCETTO DI INVESTIMENTO
Dopo aver il Collegio contabile evidenziato la nozione di investimento, individua le spese sicuramente escluse dal possibile loro finanziamento, ed in particolare non sono finanziabili le seguenti spese collegate al valore dell’esproprio:

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