MAGGIOLI EDITORE - Bilancio e contabilità


L’impatto contabile delle garanzie e delle lettere di patronage
I giudici contabili affrontano la problematica relativa alla corretta rappresentazione contabile delle garanzie rilasciata da un ente locale, stabilendo alcuni principi di interesse generale che sono qui di seguito esaminati.

I giudici contabili affrontano la problematica relativa alla corretta rappresentazione contabile delle garanzie rilasciata da un ente locale, stabilendo alcuni principi di interesse generale che sono qui di seguito esaminati.

La consistenza delle garanzie dell’ente

In fase di verifica contabile di un ente locale, i giudici contabili hanno modo di evidenziare la consistenza di garanzie e lettere di patronage rilasciate dal comune ed ancora attive. I giudici chiedono delucidazioni all’ente locale, al fine di avere contezza della tipologia delle garanzie fornite dall’Ente, in quanto qualora le stesse impegnino in modo stringente il garante esse potrebbero divenire indebitamento in proprio.
Alla domanda posta l’ente risponde ai giudici contabili evidenziando che trattasi di garanzie la cui funzione è già esaurita e vi è alta improbabilità che ad esse possa farsi ricorso, precisando come le stesse abbiano svolto e in parte svolgono una mera funzione di “rassicurazione” a favore degli enti finanziatori.

Le precisazioni del collegio contabile

La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per il Piemonte, nella deliberazione n.116/2017, precisa in via preliminare come la probabilità o meno che una garanzia sia escussa è un elemento connaturato al concetto stesso di garanzia, in altri termini ciò non esclude che, laddove l’Ente sia impegnato in proprio, di tale garanzia occorre tenere conto ai sensi, e non solo, dell’articolo 204 Tuel.

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