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Intervento del ministro D’Alia sul precariato e Corte di Giustizia UE.

Con comunicato del 07/01/2014 il ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione rende noto che:

“La sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla legislazione italiana in materia di precariato pubblico non giunge certo come una novità, visto che il governo nel frattempo è già intervenuto con il decreto 101, convertito in legge, che ha come obiettivo proprio il superamento definitivo del fenomeno del precariato”. Cosi Gianpiero D’Alia, ministro per la Pa e la Semplificazione, risponde alle osservazioni della Cgil sulla sentenza della Corte Europea, che ha dichiarato illegittima la normativa italiana sui precari pubblici.

“Da un lato – spiega D’Alia – abbiamo introdotto il principio secondo cui l’unico modo per accedere nella Pa è a tempo indeterminato, se non per esigenze eccezionali e motivate, pena la nullità del contratto con sanzioni disciplinari ed economiche per il dirigente che viola questa norma. Dall’altro abbiamo previsto, nell’ambito dei posti e delle risorse finanziarie disponibili, un sistema di inserimento stabile e meritocratico nelle Pa attraverso concorsi riservati per quei precari che da almeno tre anni negli ultimi cinque, con il loro lavoro, mandano avanti le amministrazioni”. “Spiace che nel dare valutazioni – conclude D’Alia – un sindacato come la Cgil non tenga conto dei passi avanti compiuti fino a oggi, in una situazione emergenziale e con risorse ridotte che non consentono certamente stabilizzazioni di massa”.


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