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Comunicato ANCI su confronto Governo ANCI.

Con comunicato del 13/11/2013 inserito sul sito dell’ANCI si rende noto quanto segue:

‘’Sottolineare l’urgenza dell’adozione del provvedimento sulla seconda rata IMU abitazione principale, che abbia una copertura che tenga conto anche delle aliquote deliberate da molti Comuni nel 2013 – tra i quali Roma e Milano – in assenza della quale si produrranno gravi problemi di bilancio e che contenga una tempistica per l’erogazione della compensazione  che consenta ai Comuni di avere entro i primi giorni di dicembre la provvista finanziaria già disponibile’’. E’ questo il motivo principale che ha portato il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino ad inviare una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta.

Nella missiva il Presidente Fassino coglie anche l’occasione per riassumere al Premier Letta ‘’le questioni aperte più rilevanti che il disegno di Legge di Stabilità presenta” al fine di richiamare la sua attenzione ‘’sulle nostre proposte e soluzioni, non sottacendo l’importanza di una inversione di rotta, che va consolidata e garantita, in coerenza con quanto dal Governo più volte dichiarato, in ordine all’assenza di tagli alle entrate dei Comuni’’.

Dopo aver attestato ‘’il rispetto da parte del Governo dell’impegno per l’allentamento del Patto di Stabilità per i Comuni’’ allo stesso tempo Fassino evidenzia ‘’l’opportunità di correggere la norma al fine di scrivere una regola per il riparto degli spazi finanziari, che consenta effettivamente una ripresa dell’attività di programmazione degli investimenti. A tal fine – sottolinea – e’ necessario prevedere una riduzione strutturale degli obiettivi finanziari, lasciare autonomia ai Comuni di scegliere quali investimenti attuare, assegnare una percentuale maggiore ai Comuni rispetto alle Province modificando quanto previsto dalla norma e infine dare una prospettiva triennale all’allentamento, in modo da dare un segnale serio e duraturo ai territori, e consentire un programma pluriennale degli interventi’’.

‘’Per quanto riguarda l’assoggettamento dei Comuni, ricompresi fra i mille e i cinque mila abitanti, ai vincoli del Patto di Stabilità – continua il Presidente ANCI – i riscontri che stiamo registrando, in quest’anno di prima applicazione, evidenziano una significativa difficoltà gestionale di regole assai complesse, nonche’ una effettiva paralisi della spesa in conto capitale, effetti solo attenuati dal c.d. decreto sblocca pagamenti’’

Altra questione di rilievo che il Presidente Fassino ritiene importante segnalare e’ quella attinente alla disposizione relativa ai nuovi vincoli introdotti per le società, le aziende speciali e le istituzioni degli Enti locali; ‘’ritengo assolutamente condivisibile – scrive – la necessità di delineare un quadro di regole che pongano obiettivi di massima efficienza ed economicità, obiettivo che ripetuti provvedimenti in questi anni hanno perseguito e non raggiunto. L’errore di fondo – evidenzia – e’ porre regole uniformi e troppo drastiche e di fatto inapplicabili a realtà, settori, situazioni societarie differenziate. A tal proposito, abbiamo riformulato la disposizione prevedendo un sistema di regole a regime, con eventuali piani di rientro e relativo corredo sanzionatorio a carico delle società, stabilendo le necessarie deroghe per quei settori vitali quali quello culturale, socio assistenziale ed educativo, servizi scolastici e per l’infanzia, esclusioni peraltro di recente confermate in altro provvedimento approvato dal Parlamento’’.

Relativamente alla proposta della c.d. service tax  e agli effetti sulle entrate dei Comuni Fassino segnala che ‘’sulla base dei dati a nostra disposizione, le aliquote previste e 1 miliardo di compensazione assegnato ai Comuni non riescono a garantire per molti Comuni, ed in particolare medi e grandi, l’equivalente del gettito. La generalità delle città capoluoghi di Regione e Provincia ha adottato un’aliquota IMU media sulla prima casa del 5 % e una aliquota sulla seconda casa attestato al livello massimo del 10.6 %. Avendo quelle città una base imponibile sulla prima casa molto ampia, le nuove aliquote previste con la service tax, 2 % massimo sulla prima casa e 1 % aggiuntiva sulla seconda, non garantiscono l’equivalente del gettito IMU. Va pertanto definita una soluzione che assicuri a tutti i Comuni parità di risorse e la conservazione di una leva fiscale autonoma potenzialmente attivabile, anche al fine di evitare tagli occulti non più sopportabili’’.

Infine Fassino richiama l’attenzione del Premier su un tema ‘’da troppo tempo non risolto relativo alla fissazione di un regime stabile in materia di riscossione da parte dei Comuni, peraltro sempre di più cruciale, in una fase di razionalizzazione della spesa, di riduzione delle entrate e di alleggerimento della pressione fiscale per tutti i contribuenti, tema su cui l’ANCI ha lavorato insieme all’Agenzia delle entrate, concordando una propostà’.

Dopo aver riassunto in sintesi le questioni principali Fassino segnala che ‘’questi ed altri punti potrebbero essere oggetto a breve di un approfondimento nel merito e, considerata la rilevanza, trovare traduzione in un accordo fra il Governo e l’ANCI che potrebbe rappresentare quel passo in avanti ed effettivo avvio di un nuovo rapporto fra Stato e Comuni, che considero urgente nell’interesse generale dei cittadini”.


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