MAGGIOLI EDITORE - Bilancio e contabilità


ANCI - Aumentare l'Imu sulle seconde case? Le proposte spettano al Governo

Con comunicato del 18/09/2015 il Presidente dell’ANCI rendo noto che:

Sindaco Fassino, l’incontro con Renzi è andato bene? “E’ stato positivo”.

Avete discusso anzitutto dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa e di come organizzare le compensazioni. Non è preoccupato, visti i precedenti?

Guardi, io sono un uomo pragmatico. Per me il problema non è essere ottimisti o pessimisti, contano le cose. Prendiamo atto della decisione del governo, ma i Comuni dovranno avere risorse in misura equivalente a quelle che ci verranno sottratte. Questo Renzi ci ha garantito, e questo mi aspetto che

Faccia”.

Di che cifre stiamo parlando?

“Fra prima casa, Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati fa in tutto cinque miliardi di euro. A latere c’è un’ulteriore questione: il taglio previsto nel 2016 a città metropolitane ed enti di area vasta. Stiamo parlando di due miliardi di euro fra il 2015 e il 2017. Francamente è troppo. Occorre un alleggerimento”.

Dipendesse da lei dove prenderebbe questi fondi?

“Non sta a noi fare proposte, ma al governo. Una possibilità per la compensazioni ai Comuni è utilizzare l’Imu sugli immobili industriali oggi trattenuto al cento per cento dallo Stato». La decisione del governo ha alcune controindicazioni: chi finora ha fatto pagare meno tasse avrà meno trasferimenti. Non è così?

“Discuteremo certamente di come non penalizzare i Comuni a più bassa fiscalità, con Renzi abbiamo

discusso anche dello sblocco dei cosiddetti avanzi di bilancio. Si tratta di risorse fresche oggi congelate dal patto di stabilità”.

A quanto ammontano?

“Stiamo facendo le verifiche, ma calcoliamo tra un miliardo e un miliardo e mezzo. Non sono fondi utilizzabili per la spesa corrente, ma possono essere molto utili per rimettere in moto gli investimenti in infrastrutture, le manutenzioni e tutti gli investimenti da completare o nuovi che i Comuni intendono realizzare”.

E i Comuni che facevano pagare zero di Tasi? Lei parla dell’importanza di mantenere meccanismi di autonomia per i Comuni, ma come si fa se si torna alla logica dei trasferimenti?

“Troveremo soluzioni adeguate, ma è evidente che debba trattarsi di strumenti che noncontraddicono la nostra autonomia”.

Una delle ipotesi che circolano è di rivedere il limite massimo per la tassa di soggiorno, oggi pari a cinque euro. Lei che ne pensa?

“I Comuni sono contrari ad aumentare quellimite, potrebbe avere conseguenze sui flussi turistici. Altra cosa è renderla possibile ovunque. Oggipossono applicarla solo quei municipi che vengono classificati come turistici, costieri, o città d’arte. Michiedo: in Italia esistono Comuni che non hanno vocazione turistica o privi di opere d’arte sul proprioterritorio?

Permettervi di alzare le aliquote sulle seconde case è una compensazione possibile?

“È unacosa che dobbiamo discutere, vediamo cosa ci propone il governo. Di certo non saremo noi ad avanzareproposte di maggiore prelievo fiscale. I sindaci non sono il partito delle tasse”.

I numeri dicono però che negli anni passati la tassazione locale è aumentata in periferia più che al centro. O no?

“Siamoperfettamente consapevoli che non bisogna alzare troppo il prelievo. Nessun sindaco aumenta le tasse acuor leggero. Quando sono costretti a ricorrervi è perché sono in gioco servizi essenziali. Aggiungo: lafiscalità locale negli ultimi cinque anni ha coperto solo la metà dei tagli che i Comuni hanno subito. Chi ciattacca, dovrebbe semmai ringraziarci”. (com/ef)


https://www.bilancioecontabilita.it