MAGGIOLI EDITORE - Bilancio e contabilità


Province, bilancio 2015 annuale
In commissione bilancio al senato entrano nel vivo i lavori del decreto enti locali

Fonte: Italia Oggi

Niente bilancio triennale per le province e per le città metropolitane. Solo per quest’anno gli enti intermedi saranno esonerati dall’obbligo di approvare preventivi che coprano l’orizzonte temporale 2015-2017. Il che sarebbe stato impossibile visto lo stato di profonda crisi finanziaria in cui versano le amministrazioni di area vasta.

Dopo la proroga dei bilanci al 30 settembre, decisa la scorsa settimana in Conferenza stato-città (si veda ItaliaOggi del 17 luglio), arriva dal senato la buona notizia che consentirà alle province di approvare i conti e vivere alla giornata.

Nella speranza che la legge di stabilità 2016 imprima un deciso dietrofront alla politica di austerity degli ultimi anni che per il futuro prevede tagli insostenibili (2 miliardi per l’anno prossimo e 3 nel 2017). L’emendamento salva-province, approvato ieri dalla commissione bilancio del senato che sta esaminando il decreto legge sugli enti locali (dl 78/2015), prevede inoltre che gli enti possano usare l’avanzo di gestione per far quadrare i conti.

La quinta commissione di palazzo Madama ha, inoltre, dato il via libera a un emendamento che consente ai comuni di indire, nel rispetto delle limitazioni assunzionali e finanziarie vigenti, nuovi concorsi per il reclutamento a tempo indeterminato di personale in possesso di relativa abilitazione per lo svolgimento delle funzioni fondamentali relative all’organizzazione e gestione dei servizi educativi e scolastici, con esclusione del personale amministrativo. Ciò, però, soltanto in caso di esaurimento delle graduatorie vigenti e di dimostrata assenza, tra le unità soprannumerarie delle province, di figure professionali in grado di assolvere alle funzioni educative.

«I comuni che hanno bisogno di assumere nuovo personale per gli asili nido e le scuole dell’infanzia potranno dunque procedere con le assunzioni come più volte richiesto dall’Anci», ha commentato la senatrice Pd Francesca Puglisi.

Tra le altre proposte di modifica approvate se ne segnala una che per il 2015 consente alle sole regioni in regola con i tempi di pagamento per acquisti, servizi e forniture, di escludere dal saldo di competenza gli impegni in conto capitale finalizzati ad investimenti.

E ancora, disco verde anche alla norma che anticipa di 20 giorni (dal 30 al 10 settembre 2015) il termine entro cui i comuni sedi di città metropolitane devono comunicare al Dipartimento per le politiche di coesione presso palazzo Chigi il valore degli spazi finanziari necessari a sostenere le spese per opere e interventi cofinanziati dai Fondi strutturali europei ricompresi nella Programmazione «2007-2013» e nella Programmazione «2014-2020». Tali spese saranno escluse dal patto di stabilità.

Fin qui gli emendamenti approvati in mattinata. La commissione ha poi accantonato un corposo numero di proposte di modifica in attesa di conoscere l’orientamento del governo (a seguire il dossier i sottosegretari al Mef Paola De Micheli e Pier Paolo Baretta, alle riforme Luciano Pizzetti e agli affari regionali Gianclaudio Bressa) che si è riunito fino a tarda serata con le relatrici Magda Zanoni e Federica Chiavaroli.

Tra gli emendamenti accantonati si segnala in particolare la sanatoria dal blocco delle assunzioni per le province e le città metropolitane che non hanno rispettato il patto di stabilità 2014. In stand by anche l’emendamento che punta a sbloccare le assunzioni di lavoratori stagionali nei comuni.


https://www.bilancioecontabilita.it