Trattamento fiscale delle indennità di esproprio e di deprezzamento
L’indennità corrisposta per il deprezzamento dell’area non espropriata, costituendo parte integrante dell’indennità di esproprio in base ai principi formulati dalla giurisprudenza, deve essere assoggettata a tassazione ai sensi dell’art. 35 del TUEPU
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta ad
interpello n. 476 del 15 dicembre 2023 relativa alla tassazione per esproprio. Nel caso in esame i il comproprietario di un immobile interessato da una procedura ablativa con atti di parziale esproprio e occupazione afferma di avere ricevuto una somma cui è stata applicata la ritenuta del 20 %, ma ritiene che debbano essere assoggettate a tassazione solo le somme riconosciute a titolo di indennità di esproprio e di occupazione e non anche quelle riconosciute a titolo di indennità per il deprezzamento della parte residua dell’immobile espropriato, in quanto queste ultime configurerebbero un “indennizzo di danno emergente e non di lucro cessante, finalizzato appunto a rinfrancare la perdita della capacità edificatoria dell’area non espropriata sulla quale i proprietari non potranno più edificarvi”: l’Agenzia afferma invece che
anche l’indennità corrisposta per il deprezzamento dell’area non espropriata, costituendo parte integrante dell’indennità di esproprio in base ai principi formulati dalla giurisprudenza, deve essere assoggettata a tassazione ai sensi dell’art. 35 del TUEPU (Testo unico delle espropriazioni per pubblica utilità).
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