Una contabilità unica negli enti pubblici

ItaliaOggi
27 Aprile 2021
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Nuova rivoluzione contabile in arrivo per le p.a. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza si prevede infatti l’introduzione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale (cosiddetto «Accrual») unico per il settore pubblico, in linea con il percorso delineato a livello internazionale per la definizione di principi e standard contabili nelle pubbliche amministrazioni (Ipsas/Epsas) e in attuazione della Direttiva 2011/85/Ue del Consiglio europeo. Secondo il Pnrr, infatti, una simile riforma rappresenta un supporto essenziale per gli interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico, grazie ad un sistema di imputazione, omogeneo e completo, del valore contabile dei beni. La proposta non è nuova nel panorama istituzionale e nel dibattito scientifico italiano, che da decenni discetta su quale sia il modello di contabilità più idoneo per il c.d. public sector. Da una parte, ci sono i fautori del modello privatistico della contabilità economico-patrimoniale, dall’altra quelli che, evidenziando le peculiarità del mondo pubblico, sono a favore del sistema attuale, prevalentemente imperniato sulla contabilità finanziaria (anche se non mancano le eccezioni, a partire dagli enti del settore sanitario, senza dimenticare ovviamente la galassia delle partecipate). In questo contesto, l’action plan segna un punto a favore del sistema «accrual», delineando alcune imminenti iniziative tra le quali il coordinamento delle attività di riforma contabile con l’istituzione di un nuovo modello di governance, la riduzione delle discordanze tra i diversi sistemi contabili mediante un’azione di convergenza verso un unico insieme di standard, l’elaborazione di un quadro concettuale unico per l’intera pubblica amministrazione italiana e la defi nizione di un nuovo piano dei conti unico, in linea con le migliori pratiche internazionali. Per la realizzazione di tale disegno, si prevede inoltre la realizzazione di un nuovo sistema informativo a supporto dei processi di contabilità pubblica, basato su un’architettura del tipo Erp (Enterprise resource planning) e strutturato in moduli, tra loro collegati e integrati, in grado di cogliere, con una unica rilevazione, il profi lo finanziario, economico-patrimoniale e analitico di uno stesso fatto gestionale.Il nuovo sistema, chiamato InIt, sarà messo a disposizione delle p.a. dal Dipartimento della ragioneria generale dello stato, come un unico sistema informatico integrato a supporto dei processi contabili e sostituirà le numerose applicazioni attualmente in uso presso le amministrazioni centrali. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione, pochi anni dopo quella introdotta dalla l 196/2009 e dal dlgs 118/2011,che però rischia di trovare molti dei suoi attesi protagonisti (si pensi ai piccoli comuni) del tutto impreparati.

Rassegna stampa in collaborazione con Mimesi s.r.l.

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