XII Conferenza annuale di IFEL: patto di stabilità europeo e ripercussioni sulle risorse degli enti locali 

26 Gennaio 2024
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Si è svolta ieri 25 gennaio la XII Conferenza annuale di IFEL dal titolo: La finanza locale e le sue prospettive. “Ci aspettano sfide internazionali importanti – ha spiegato Sandra Savino, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze con delega agli Enti Locali – dalle modifiche dal Testo unico degli Enti locali alla disciplina che riguarda sia l’autonomia differenziata e della delega fiscale che daranno ulteriore manovrabilità di manovra. Grazie al TUEL e delega fiscale oggi abbiamo gli strumenti per riformare il sistema di riscossione dei tributi locali”.

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Nel suo intervento il segretario generale ANCI Veronica Nicotra ha voluto porre l’attenzione sul tema dei bilanci tra investimenti e parte corrente: “partendo dagli investimenti legati ai finanziamenti PNRR – ha detto Nicotra – Anci rimarca con forza il diligente lavoro che stanno facendo i Comuni e le Città Metropolitane, impegnati a cogliere gli obiettivi delle varie misure PNRR, sfatando ogni giorno la narrazione sui media che in questi anni si è fatta sui Comuni che non ce la fanno”.
Sulla parte relativa al definanziamento e rimodulazione di alcune misure a titolarità dei Comuni per un ammontare pari a circa 13 miliardi, il segretario generale Anci ha ricordato che dal 25 luglio, l’Associazione ha espresso la propria posizione critica rispetto alla scelta fatta dal Governo. In merito alle risorse di parte corrente, Nicotra ha evidenziato come l’anno appena iniziato si sia aperto con un taglio lineare alle risorse di 300 milioni.

“Il nuovo patto di stabilità europeo aprirà una fase nuova nel governo dei conti pubblici – è quanto ha affermato introducendo i lavori della XII Conferenza annuale della Fondazione il Direttore di IFEL Pierciro Galeone – I Comuni 10 anni fa rappresentavano più dell’8% della spesa pubblica mentre oggi siamo al 6,5%, nel frattempo hanno perso 100.00 dipendenti e sono ormai destinatari solo di trasferimenti statali a destinazione vincolata. Nonostante questo, sono passati dai gli 8 miliardi di euro di investimenti del 2023 a16,3 miliardi dello scorso anno. Ma sono ancora fragili sul lato della parte corrente, e hanno visto ridotta l’autonomia nella gestione delle entrate proprie. Hanno le carte in regola per chiedere un governo della finanza multilivello condiviso, affidabile ed equo. E sul fronte delle entrate serve un salto di qualità nella cooperazione stato-comuni per migliore la qualità della riscossione”.

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